Sottoporsi al vaccino vuol dire avere cura di sé e, allo stesso tempo, nutrire un forte rispetto anche per gli altri. Infatti, i vaccini con base a mRna, quali il Pfizer – BioNTech e il Moderna Vaccinarsi proteggono dall’insorgere del virus e ne ostacolano la diffusione, fino a fermarla. Sull’effettiva contagiosità delle persone vaccinate, si sono espressi due recenti studi. Il primo, effettuato dai Centri per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (CDC) , ha affermato  che i vaccini con base mRNA sono efficaci nel prevenire il nascere dei sintomi e il diffondersi del contagio. La seconda ricerca, invece, è stata realizzata dal Technion – Israel Institute of Technology e dal Maccabi Healthcare Services (Mhs), per poi trovare spazio sulla rivista Nature Medicine. Essa ha evidenziato come i vaccinati, anche solo dopo la somministrazione della prima, qualora si contagino, sarebbero toccati da una carica virale talmente bassa che diventa impossibile trasmettere il virus ad altri. A tal proposito, il Direttore Scientifico di Consulcesi Guido Rasi ha affermato: “Da questi due studi arrivano due buone notizie: la conferma dell’efficacia di questi vaccini nel prevenire l’insorgenza di infezioni Covid-19 gravi e la dimostrazione che chi viene vaccinato protegge anche gli altri dal contagio”. Pertanto, proprio alla luce di queste ricerche, Rasi invita la popolazione a vaccinarsi, perché “farlo -significa proteggere sé stessi e gli altri”. 

Andando nello specifico delle ricerche svolte, quella effettuata dal CDC americani ha interessato circa 4 mila operatori sanitari e lavoratori appartenenti alle categorie essenziali, cioè le persone che sono state vaccinate, godendo di una particolare priorità. Settimana per settimana, le persone inserite nello studio sono state sottoposte a verifica della positività o meno al virus. Il controllo è andato avanti per 13 settimane, dal dicembre 2020 alla metà di marzo 2021, quando in giro c’erano già le varianti del COVID. I risultati rilevati hanno dimostrato come tutti i soggetti che avevano ricevuto completamente il vaccino abbiano un -90% di possibilità di ammalarsi; inoltre, anche dopo aver ricevuto solo la prima dose, l’efficacia della profilassi ha toccato la quota dell’80%. Le ricerche portate avanti in Israele, invece, hanno riguardato un gruppo di dati, che rispecchiava la situazione delle persone già vaccinate ed appartenenti al Maccabi Healthcare Services (MHS) all’incirca un milione fino all’11 febbraio. Lo studio è stato effettuato il 21 dicembre 2020 e l’11 febbraio 2021, coinvolgendo circa 5000 persone. Analizzando la carica virale dei contagiati che avevano ricevuto il vaccino, si è dimostrato come essa abbia conosciuto un importante decremento 12 giorni aver ricevuto la dose; pertanto, già a 12 giorni dalla somministrazione della prima dose, il vaccino attiva il sistema immunitario, muovendo le difese immunitarie, che ad una settimana dalla sua inoculazione, a seguito della seconda dose, si completano.  La ricerca ha, poi, effettuato un confronto tra le cariche virali presenti nelle persone che hanno ricevuto un vaccino con quelle registrate nel gruppo di controllo. Quest’ultimo era costituito da 3000 soggetti che non avevano ricevuto il vaccino e, allo stesso tempo, erano risultati positivi al COVID. Da questo confronto, gli esperti hanno affermato che la carica virale dei vaccinati è inferiore dalle 2,8 alle 4,5 volte rispetto ai non vaccinati. A tal proposito, illustrando i risultati ottenuti, gli specialisti hanno affermato: “Oltre alla sostanziale protezione dei soggetti vaccinati, i vaccini anti-Covid potrebbero ridurre la carica virale nelle infezioni e quindi sopprimere ulteriormente la trasmissione successiva”. Chiarito “che il vaccino è in grado di interrompere la trasmissione del virus”, Rasi ha concluso affermando che i vaccini quindi si dimostrano ancora una volta la nostra miglior possibilità di uscire da

questa pandemia”.